Umore, fame e sazietà: sono correlati?
La fame nervosa è dettata dal nostro bisogno di cibo, il quale è altamente influenzato da una serie di parametri molecolari e cellulari, funzionanti tramite svariate vie di segnalazione interne, e parametri che riguardano la sfera emotiva di ognuno di noi.
Un chiaro esempio dell’influenza dell’umore sull’alimentazione sono gli stati depressivi che favoriscono le abbuffate nervose o la forte voglia di dolce.
Ma perché avviene tutto ciò? Quali meccanismi sono alla base sella sazietà e della fame o influenzano la nostra voglia di dolce o salato?
Il controllo dell’assunzione di cibo è regolato da due strutture poste nell’ipotalamo che sono: una regione ventromediale ed una laterale.
Tale assunzione viene regolata da segnali a breve e lungo termine:
- quelli a breve termine controllano l’assunzione dei singoli pasti ed agiscono a livello della bocca, stimolando l’assunzione di alimenti ed a livello gastrointestinale ed epatico, inibendone l’assunzione. Questi segnali raggiungono l’ipotalamo laterale tramite il SNA
- quelli a lungo termine comprendono una serie di molecole ed agiscono controllando il peso complessivo.
Essendo l’uomo un animale, l’istinto ci porta sempre verso l’assunzione di cibo che però viene frenata al momento opportuno. Esistono pertanto molti segnali di stop e pochi, ma potentissimi, segnali di start!
I più potenti segnali sono:
- SEGNALI DI STOP (anoressizzanti – diminuiscono la fame) : Leptina, insulina, peptide YY (PYY), colecistochinina (CCK), urocortina, POMC, a-MSH
- SEGNALI DI START (oressizzanti – aumentano la fame) : Grelina, endocannabinoidi, NPY, MHC.
La voglia di dolce che spesso ci prende in un momento di sconforto o di forte stress, può, inoltre,essere ricondotta ad un ricavo di energia diretto ed ad una maggiore secrezione di dopamina mentre la tendenza a preferire il salato riguardano la regolazione della volemia, ossia il volume di sangue circolante che dipende principalmente dall’acqua e dal sodio che si perdono con le urine, sudore e respirazione.
Essendo, quindi direttamente coinvolte nelle nostre sensazioni di fame e sazietà, le caratteristiche delle molecole di stop più importanti sono:
LEPTINA – trascritta dal gene Ob (dell’obesità), prodotta dal tessuto adiposo bianco e regolatrice del metabolismo lipidico e del consumo energetico; i suoi livelli aumentano dopo i pasti, specie se ricchi di grassi e zuccheri, perché ha il compito di informare i neuroni ipotalamici sulla quantità di grassi presenti nell’organismo, provocando la diminuzione di assunzione (sazietà); tali livelli diminuiscono dopo circa un’ora dal pasto e nel digiuno, informando l’ipotalamo sulla esigenza di aumentare l’introito di cibo (fame).
Essa funziona stimolando la produzione da parte dell’ipotalamo del neuropeptide Y
INSULINA – ipoglicemizzante, prodotto dalle isole di Langherans beta del pancreas in risposta all’aumento ematico di glucosio post prandiale, favorisce il suo assorbimento e la metabolizzazione a livello cellulare, abbassando la glicemia ematica;
COLECISTOCHININA – ormone prodotto dal duodeno intestinale, stimola la secrezione del succo pancreatico, favorisce il passaggio della bile e del succo pancreatico nell’intestino e stimola quindi la contrazione e lo svuotamento della colecisti. La sua secrezione è favorita dalla presenza di grassi e proteine del bolo alimentare. Gli alti livelli di bile circolante che essa stimola, innescano un feedback negativo in base a cui arriva uno stop all’ulteriore assunzione di cibo.
Mentre le caratteristiche delle molecole di start:
GRELINA – i suoi livelli salgono prima dei pasti per poi diminuire subito dopo. E’ un antagonista della leptina. Essa attiva cellule del nucleo arcuato, che includono i neuroni rilascianti il NPY, molecola oressizzante, ed il sistema colinergico-dopaminergico mesolimbico, il quale elabora gli aspetti edonistici delle ricompense naturali come il cibo.
NEUROPEPTIDE Y – prodotto dall’ipotalamo, stimola la fame ed agisce sulla pressione in quanto vasocostrittore e nella regolazione del colesterolo.
Umore, fame e sazietà: sono correlati?
ultima modifica: 2015-02-01T17:57:00+00:00
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