Covid e dieta, che correlazione? I comportamenti consigliati per migliorare il sistema immunitario e l’integrazione mirata a prevenire il Coronavirus
I contagi da Covid -19 purtroppo non sembrano arrestarsi e dopo esserci illusi che il lockdown fosse bastato a tenere sotto controllo la situazione, le ultime settimane ci hanno fatto ripiombare nell’angoscia, segnando nell’intero Paese un aumento esponenziale e pericoloso di casi di Coronavirus. Tuttavia, proprio in questi ultimi mesi particolarmente difficili, così pieni di incertezza e preoccupazione, la maggior parte di noi ha pensato che fosse il caso di pensare maggiormente alla propria salute, cercando di abbandonare le cattive abitudini e scegliere un tipo di vita più sana.
Modificare la dieta è una delle prime cose a cui si pensa in questi frangenti e il perdere peso, avvicinandoci o raggiungendo la nostra forma ottimale, è uno dei migliori investimenti sulla salute che possiamo fare di questi tempi.
A tal proposito un articolo pubblicato da DS Medica descrive una metanalisi pubblicata su “Obesity Reviews“, in cui si dimostra come l’obesità sia un’aggravante estremamente pericolosa per il rischio di contagio Covid. Infatti, riporta l’articolo che le persone obese hanno il 113% di probabilità in più di ricovero in ospedale e il 74% di probabilità in più di andare in terapia intensiva.
I dati sono allarmanti, occorre correre ai ripari e non aspettare altro tempo per puntare al proprio benessere.
Come incide l’obesità nei casi di infezione da Covid-19?
L’obesità e la sindrome metabolica sono condizioni che portano a uno stato di infiammazione cronica del corpo e questo ha conseguenze molto gravi perché comporta un abbassamento delle difese immunitarie, a causa di un maggiore rilascio di citochine, piccole molecole che alimentano l’infiammazione e che sono le stesse implicate nelle infezioni da Covid-19. Inoltre, in condizioni di obesità grave intervengono altri effetti deleteri come la maggiore capacità di coagulazione del sangue o la compressione dei polmoni da parte del diaframma che in una infezione alle vie respiratorie di questa portata, rappresentano un problema serio da affrontare.
Quindi cosa possiamo fare nell’immediato?
Curiamo noi stessi avvicinandoci a uno stile di vita corretto, per esempio. A tal proposito, affidiamoci a questi 4 punti chiave che ora più che mai bisogna tenere a mente:
1) Controlliamoci a tavola, evitando di usare il cibo come sfogo/coccola della giornata
2) Scegliamo alimenti di qualità e impariamo ad abbinarli, in modo che il nostro corpo possa sfruttare al massimo i nutrienti presenti in ogni cibo.
3) Non seguiamo diete restrittive da soli. No al fai-da-te! Non mettiamo a dura prova il nostro sistema immunitario che ora ha bisogno della massima energia.
4) Rivolgiamoci a un nutrizionista che ci aiuti non solo a perdere peso ma anche (e soprattutto) a mangiare in modo corretto. In questo modo avremo diversi vantaggi:
– Un’organizzazione della giornata più semplice perché avremo uno schema alimentare preciso da seguire (non arriveremo la sera a casa dovendo inventarci la cena e finendo per saltarla perché troppo stanchi)
– Un risultato preciso e calibrato perché l’alimentazione sarà pensata per le nostre necessità fisiologiche e di vita.
Attualmente, inoltre, ci sono diversi studi in atto che controllano gli effetti della dieta chetogenica (uno degli approcci dietetici di tipo antinfiammatorio più potenti al momento) sui pazienti affetti da Covid e su un eventuale protocollo preventivo ma al momento, nonostante i dati incoraggianti è ancora presto per poter trarre conclusioni precise.
Rivolgendosi a un nutrizionista, egli potrà se lo ritiene necessario consigliare anche un’opportuna integrazione. Infatti, in materia di prevenzione da Coronavirus, le ultime evidenze scientifiche sul Covid-19 indicano come sia necessario evitare una carenza di:
Vitamina D – cioè un insieme di ormoni che aiutano il sistema immunitario a regolare la produzione di citochine. In questo modo essa aiuta a evitare una iper-reattività da parte del sistema immunitario che innescherebbe una vera e propria cascata di queste citochine, con effetti di amplificazione enorme dell’infiammazione. Infatti si è visto che nei casi più gravi di Coronavirus il corpo subisce gli effetti di questa iper-produzione a cascata, che si manifesta anche con le gravi polmoniti che sono tristemente note. Una eventuale integrazione di vitamina D è però da effettuarsi all’occorrenza e dopo aver effettuato uno specifico dosaggio, sotto consiglio dello specialista.
Zinco – questo elemento invece ha una buona azione antivirale perché va a bloccare la replicazione del virus e aumenta la produzione di interferone (che aiuta a proteggere la cellula dall’infezione virale). Inoltre è già da anni conosciuto il suo effetto antinfiammatorio anche nelle polmoniti conclamate.
Anche per tutto quello che riguarda l’integrazione è da bandire il fai-da-te. Se deve essere seguita lo si deve fare sempre sotto stretto controllo da parte di uno specialista.
Ovviamente, strettamente legato alla corretta alimentazione c’è anche il ruolo dell’ attività fisica, che ne rappresenta l’altro lato della medaglia:
In questo caso, scegliamo un’attività che ci piaccia: per esempio, è inutile andare in palestra se detestiamo gli spazi chiusi perché dopo un mese o due di buona volontà, abbandoneremo con i primi freddi (o con i primi risultati, perché viene meno la motivazione, ma questa è un’altra storia).
Preferiamo uno sport o una disciplina per cui siamo portati o che ci incuriosisce cominciare e impegniamoci a seguirlo con costanza per almeno 6 mesi (per es. bike, nuoto, tennis, corsa, yoga, pilates, ricordiamoci che non dobbiamo vincere le Olimpiadi ma è prioritario arrivare a una condizione di benessere psico-fisico ottimale).
Facciamoci seguire da un personal trainer quando non abbiamo tempo o voglia di allenarci.
Avremo così due vantaggi:
1) Ottimizzeremo i tempi perché ci alleneremo meglio e perché tutta la parte organizzativa dell’allenamento sarà lavoro del nostro pt;
2) Ci alleneremo in maniera personalizzata, azzerando il rischio di strappi o infortuni perché sarà lui a controllare la nostra esecuzione e ideare una scheda cucita sulle nostre necessità.
Se questi sono i consigli più importanti da seguire alla luce delle ultime pubblicazioni scientifiche sulla prevenzione da Covid, ovviamente non mi dilungo di sottolineare l’ovvio, per esempio smettere di fumare oppure limitare se non evitare drasticamente l’alcool e tutti i vari stravizi, perché immagino che questo l’abbiamo già fatto un po’ tutti 🙂
Prevenzione: le norme da seguire
Infine, ricordo sempre le semplici norme pubblicate da Ministero della Salute, per proteggere noi stessi e chi ci circonda:
- Evitare il contatto ravvicinato con persone infette. Assicurare una distanza fisica di almeno 1 metro dagli altri. Con il decreto legge 7 ottobre 2020 è obbligatorio avere sempre con sé le mascherine. Queste dovranno essere indossate, non solo nei luoghi chiusi accessibili al pubblico, come in passato, ma più in generale nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e anche in tutti i luoghi all’aperto. Fanno eccezione i casi in cui, per le caratteristiche del luogo o per le circostanze di fatto, sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi.
- Identificare precocemente le persone infette in modo che possano essere isolate e curate e che tutti i loro contatti stretti possano essere messi in quarantena.
- Lavarsi spesso le mani. Si raccomanda di mettere a disposizione in tutti i locali pubblici, palestre, supermercati, farmacie e altri luoghi di aggregazione, soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani.
- Evitare i luoghi affollati, gli ambienti chiusi con scarsa ventilazione e la distanza ravvicinata.
Garantire una buona ventilazione di ambienti chiusi, inclusi abitazioni e uffici. - Evitare abbracci e strette di mano.
- Starnutire e/o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie.
- Evitare l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri, in particolare durante l’attività sportiva.
- Non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani.
- Non assumere farmaci antivirali e antibiotici, se non prescritti dal medico.
- Pulire le superfici con acqua e sapone o comuni detergenti neutri per rimuovere lo sporco e poi disinfettarle con soluzioni a base di ipoclorito di sodio (candeggina/varechina) o alcol adeguatamente diluite.
- È fortemente raccomandato agli operatori sanitari utilizzare continuamente le mascherine chirurgiche durante tutte le attività routinarie nelle strutture sanitarie.
Gli operatori sanitari devono inoltre utilizzare ulteriori dispositivi di protezione individuale e precauzioni per la cura dei pazienti COVID-19, come da disposizioni ministeriali.
Se si presentano febbre, tosse o difficoltà respiratorie e si sospetta di essere stato in stretto contatto con una persona affetta da malattia respiratoria Covid-19:
restare in casa, non recarsi al pronto soccorso o presso gli studi medici ma telefonare al medico di famiglia, al pediatra o alla guardia medica, oppure chiamare il numero verde regionale.
Fonti:
– Link nell’articolo
– Obesità e Covid – Sciencemag