Dieta chetogenica e cefalea a grappolo: migliorare si può

La cefalea a grappolo è un disturbo molto doloroso e non molto comune che può migliorare con una dieta chetogenica. Ci sono diverse evidenze scientifiche che lo dimostrano e ho avuto diverse esperienze a riguardo, di cui l’ultima è con “C.” che è venuto recentemente da me per affiancare le cure che stava seguendo a una alimentazione chetogenica. “C.” è un uomo e ha poco meno di 60 anni, è in lieve sovrappeso ed è affetto da 5 anni da cefalea a grappolo, problema che è peggiorato nel tempo, diventando ormai quasi invalidante.

Ovviamente nel tempo ha fatto diversi accertamenti ed è stato seguito da un neurologo ma dagli esiti tutto appare nella norma, tuttavia continua a essere tormentato da attacchi che colpiscono il lato destro e che si focalizzano soprattutto nel primo pomeriggio o in tarda serata.

Mi riferisce che durante gli attacchi di cefalea (che gli durano generalmente un’ora) non può praticamente far nulla se non aspettare che passino e che dopo rimane come intontito per qualche tempo, prima di riuscire a tornare alla normalità. Questo ormai sta condizionando la sua vita familiare, lavorativa e anche sociale.

Dopo averne parlato con il suo neurologo, “C.” decide di contattarmi perché ha letto di un impatto positivo della dieta chetogenica che può portare a una diminuzione nella frequenza degli episodi di cefalea a grappolo.

La cefalea a grappolo , infatti, non è un disturbo molto comune e consiste in una serie di violenti attacchi caratterizzati da dolore intenso e paralizzante, solitamente da un solo lato del viso, all’altezza della tempia o dell’occhio. Ci può essere una base ereditaria e, anche sssa poco ancora poco sulle cause e i fattori di rischio, si è visto ad esempio che il fumo è presente nella maggior parte delle persone che ne soffrono anche se, purtroppo, non basta smettere di fumare per guarire. Si è notato anche che, stranamente, è difficile trovare persone obese o fortemente in sovrappeso tra chi soffre di cefalea a grappolo.

Diversi studi hanno mostrato risultati incoraggianti in persone che hanno seguito una dieta chetogenica, una vera e propria terapia alimentare che prevede l’esclusione dei carboidrati e degli zuccheri dalla propria alimentazione, un tipo di alimentazione che assolutamente non è da improvvisare o da iniziare da soli ma che necessita sempre di essere seguiti da un professionista. In riferimento alla cefalea a grappolo, durante il periodo di chetosisi è documentata una diminuzione delle frequenze degli attacchi, che invece sono tornati ad aumentare una volta sospesa questa dieta (fonte 1).

La dieta chetogenica è ormai molto conosciuta ma non tutti sanno che è un protocollo alimentare messo a punto inizialmente per aiutare i bambini che soffrivano di forme di epilessia resistente ai farmaci. Si ipotizza infatti che ci sia una infiammazione neurale che è in comune tra le due patologie e che la produzione di corpi chetonici possa aiutare a regolare meglio l’eccitabilità corticale (fonte 1), grazie anche al loro effetto antinfiammatorio.

Una volta effettuata l’anamnesi e aver preso nota delle informazioni che mi occorrevano,  non mi è rimasto che impostare il piano alimentare: ci sono varie tipologie di diete chetogeniche possibili ed è importante adattare bene lo schema al tipo di vita della persona, in quanto l’esclusione di carboidrati, soprattutto per i primi giorni, deve essere ben compensata sia a livello alimentare che tramite gli opportuni integratori.

Nel nostro caso ho optato per una normoproteica e lipidica, tenendo in considerazione anche il fatto che “C.” è abbastanza in forma e la perdita di peso in questo momento non è una nostra priorità.

Per ora siamo all’inizio del nostro percorso e il controllo che avremo tra un paio di settimane servirà a trarre le prime conclusioni su come ssente, le sue sensazioni e difficoltà. Essendo un percorso, la variabile è all’ordine del giorno ed è importante adattare le nostre mosse in funzione dei risultati raggiunti. Vedremo quindi che risultati riusciremo a raggiungere con costanza e tenacia e se “C.” è d’accordo condivideremo i nostri successi o i nostri cambi di rotta! 

Stay tuned!

P.S. Dopo una settimana “C.” mi riferisce di aver notato un piccolo miglioramento, con gli attacchi del primo pomeriggio che sono diminuiti di intensità. Faremo il punto della situazione di nuovo tra un paio di settimane.

Fonti:

https://www.researchgate.net/blog/post/less-carbs-more-fat-ketogenic-diet-treats-migraine-patients

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/30225789/

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La Cefalea a Grappolo, Tutti i Segreti per Domarla: Esperienze di un Grappolato.

Autore: Davide Luca Schiantarelli

 

Dieta chetogenica e cefalea a grappolo: migliorare si può ultima modifica: 2021-02-02T18:50:10+00:00 da Dietaok.it