La curcuma: proprietà e utilizzo. Perché rappresenta la spezia più amata?
La spezia più richiesta del momento è la curcuma. E se una volta si diceva che bastava una mela al giorno per non avere bisogno del medico, i tempi sono cambiati e la mela si è vista usurpare il posto dalla polvere estratta da una pianta, la Curcuma longa, appartenente alla famiglia delle Zinziberaceae.
La moda, si sa, detta legge anche a tavola, e attualmente le modalità per utilizzare la curcuma in cucina sono diverse: come non assaporare il più trendy, che è senza dubbio il “Golden Milk“, ossia una miscela dorata formata da latte vaccino (ma diverse versioni comprendono anche quello vegetale) contenente una spolverata della preziosa polvere e pepe nero.
La curcuma, tuttavia, non è che una componente del magico trio che sta spopolando tra i cultori del benessere, formato anche da zenzero e quinoa. Le due spezie e il cereale, infatti, sono stati classificati come appartenenti alla lista dei “superfood” (vuoi saperne di più? Clicca qui), una serie di alimenti (comprendenti anche melagrana, mirtilli, bacche di Goji, bacche di Açaj, ecc.) che per le loro proprietà sono considerati come più “nutrienti” rispetto ad altri.
Ebbene, l’idea del “superfood“, in realtà, non fa che alimentare leggende metropolitane ma si basa su un concetto di fondo errato: non esistono cibi che aiutano a vivere meglio rispetto ad altri, non presentano proprietà più incisive né ci sono alimenti che sono da considerarsi più sani. In natura tutti gli alimenti si completano ed è affascinante proprio imparare le combinazioni migliori con cui esaltare le specifiche proprietà dell’uno o dell’altro.
L’abbinamento perfetto? Curcuma e pepe nero. Così si ottiene un migliore assorbimento dei suoi principi attivi da parte dell’organismo. Questo perché la curcuma contiene un elemento chiamato curcumina, la quale è molto sensibile alla presenza della piperina, che a sua volta è il principio attivo del pepe nero. Di conseguenza, quando la piperina è presente, tutte le proprietà della curcuma, come l’azione antinfiammatoria, antidolorifica e persino antitumorale, vengono amplificate.
Il principio di completamento ed esaltazione delle caratteristiche è valido, però, per buona parte degli alimenti conosciuti, per cui non ha molto senso classificarne alcuni come “superfood” a discapito di altri.
Questo è anche il motivo per cui non hanno senso le diete monotematiche che si basano su un unico alimento, in quanto il segreto per mangiare in modo sano può essere considerato come un segreto di “Pulcinella”, cioè quello che tutti conoscono ma ben pochi applicano: mangiare in modo equilibrato e vario tutto ciò che la Natura offre, senza escludere nulla, divertendosi a scoprire nuovi abbinamenti e nuovi sapori.
Beneficio o moda: dov’è la verità?
Anche se negli ultimi mesi la curcuma è stata riscoperta e apprezzata dal grande pubblico, la sua tradizione e il suo uso sono millenari. I popoli orientali (che di spezie ne capiscono assai!) la usano da oltre cinque mila anni e viene utilizzata anche nella medicina Ayurveda con successo. Le sue proprietà sono davvero numerose e benefiche per l’organismo: agisce in modo preciso sul fegato, favorendo la sua depurazione e stimolando la produzione di bile.
Agisce anche sulla cistifellea promuovendone lo svuotamento e favorendo il passaggio della bile nel duodeno ma non solo: la curcumina infatti, ha un’azione antinfiammatoria e stimolante anche nei confronti del sistema immunitario, infatti viene consigliata anche come coadiuvante in presenza di alcune infezioni virali, come per esempio nei casi di HPV. Se come spezia le sue proprietà sono numerose, anche come uso topico non è da meno: i suoi estratti, infatti, hanno un alto potere cicatrizzante in presenta di ferite ed escoriazioni.
Recentemente si sono evidenziate le sue qualità anche nel trattamento di casi di leucemia infantile e potrebbe avere un ruolo positivo nella prevenzione di circa otto tumori (colon, bocca, polmoni, fegato, pelle, reni, seno e prostata).
Questo non vuole dire che ci possa curare con la curcuma, ovviamente, ma la riflessione di come il tasso di incidenza tumorale nei Paesi asiatici sia particolarmente basso e i risultati dei più recenti studi, incoraggiano a vedere nella curcuma una grande potenzialità e nel considerarla come un importante punto di riferimento della nutraceutica oncologica.
Dall’alimentazione alla fitoterapia, i suoi utilizzi sono molto variegati e, addirittura, una parte della pianta di Curcuma longa, detta rizoma, in cui sono racchiusi tutti i principi attivi, viene usata per esempio anche in campo tessile, come colorante per tessuti o nel campo estetico, come ingrediente base di molte creme anti-age.
Inoltre, la curcuma è anche un potente smacchiatore dentale: avete mai provato a unirla a bicarbonato e olio di cocco contro le macchie che si depositano sui denti? Si viene a creare una pasta arancione simile a un dentifricio con cui bisogna spazzolarsi i denti per un paio di minuti. Torneranno bianchissimi.
Una spezia multiuso che sembra non avere controindicazioni, quindi, ma sarà effettivamente così? In effetti se consideriamo persone sane non ci sono controindicazioni nel suo utilizzo ma, visto il suo ampio spettro di azione, in presenza di problematiche particolari è sempre bene parlarne prima con il proprio medico.
Per esempio, laddove ci siano problemi di cistifellea occorre usare cautela nell’utilizzo, come anche se ci sono occlusioni alle vie biliari.
Inoltre, la stessa cautela bisogna prestarla se si è in gravidanza o in allattamento e anche qualora di soffra di problemi di coagulazione del sangue, in quanto la curcuma è un anticoagulante è potrebbe portare alterazioni importanti a livello vascolare.
In più, un uso prolungato o eccessivo potrebbe stimolare eccessivamente l’apparato enterico, provocando nausee o diarrea.
Come utilizzare la curcuma a tavola
In cucina la curcuma, con il suo colorito aranciato, molto intenso e vivo, è ideale come condimento delle carni bianche (per esempio è un componente del curry) ma non solo, grazie al suo sapore delicato è indicata anche in presenza di zuppe e minestre, anche al posto del sale. Meglio aggiungerla, però, a fine cottura e da cruda, per non depotenziare gli effetti della curcumina.
Anche nella sua funzione detox la curcuma è importante: infatti, essa può essere messa nel latte, consumata con il miele (soprattutto quando si è raffreddati) o come spuntino in uno yogurt bianco o preparando una tisana con acqua calda e zenzero. In questo modo il suo effetto antiossidante viene ulteriormente sottolineato e si riesce a giovare di tutti i benefici che essa può offrire.
Se poi, maneggandola vi siete macchiati la pelle, per pulirsi velocemente basterà lasciare sulla parte un fazzoletto imbevuto di latte per qualche minuto e risciaquare subito dopo.
La curcuma, quindi, si conferma come una spezia antica e dalle preziose proprietà, che se conosciuta a fondo può rappresentare un’ottima arma di prevenzione sotto i più diversi punti di vista. Come spesso succede, le antiche trazioni mantengono le loro verità e si dimostrano sempre attuali.
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