Reflusso gastroesofageo: cause, sintomi e dieta
Il reflusso gastroesofageo (MRGE), anche detto reflusso gastrico, consiste in un’infiammazione causata dal contenuto gastrico che risale lungo l’esofago causando pirosi (bruciore di stomaco), rigurgito, dolore toracico e disfagia.
Quando si deve digerire un pasto molto abbondante, può essere normale soffrire di pesantezza allo stomaco e di bruciore localizzato ma se questi episodi si ripetono più volte alla settimana, allora è probabile che ci sia un problema di reflusso gastroesofageo. Esso è un disturbo molto fastidioso dell’esofago ma che rappresenta una delle patologie dell’apparato digerente più frequenti nella popolazione, almeno il 45-50% della popolazione europea dichiara di essere stata vittima di almeno un episodio al mese. Se trascurato esso può portare a complicazioni come esofagiti, stenosi, ulcerazioni o metaplasia di Barrett.
Sintomi del reflusso gastroesofageo
I sintomi del reflusso gastrico possono essere variegati e anche non direttamente correlati al disturbo ma stanno a indicare come si stanno portando avanti cattive abitudini per la salute, scegliendo cibi sbagliati e consentendo a stress e ansia di interferire con la digestione. Di norma, la maggior parte delle persone che soffre di questo disturbo avverte:
- Bruciore di stomaco (pirosi)
- Rigurgito
- Dolore retrosternale
- Faringiti o laringiti croniche
- Tosse cronica
- Asma non allergica
Fondamentale, quindi, non sottovalutare i sintomi e cercare il prima possibile di guarire dal reflusso gastrico. Questo è possibile modificando lo stile di vita e curando con molta attenzione la propria dieta.
Cause del reflusso gastrico
Le principali cause che provocano o favoriscono il reflusso gastroesofageo sono possono dividersi in cause organiche, patologiche e da farmaci.
La cause organiche:
- Obesità
- Abuso di alcool
- Gravidanza
- Acidità della saliva
- Fumo
- Presenza di uno sfintere esofageo inferiore ipotonico
- Ridotta mobilità esofagea
- Ritardato svuotamento gastrico
Le cause patologiche, ossia le malattie che predispongono alla sua comparsa. Per esempio:
- Diabete mellito (a causa dello svuotamento gastrico ritardato)
- Asma bronchiale
- Ernia gastrica o jatale
- Ulcera peptica
- Sindrome di Zollinger – Ellison
Cause farmacologiche: farmaci il cui utilizzo può provocare bruciori e rigurgito
- Alendronato per l’osteoporosi
- Teofillina per l’asma
- Aspirina e antinfiammatori per reumatismi e artrite
- Antispastici per gli spasmi dolorosi
- Calcioantagonisti per la pressione alta
- Antibiotici
- Vitamina C
- Sali di potassio
Il reflusso gastroesofageo è un disturbo che può colpire sia adulti che neonati e bambini. Durante la digestione, il cibo masticato diventa bolo alimentare e viene deglutito per giungere nello stomaco attraverso un tubo che attraversa la parte superiore del torace, chiamato esofago. Esso presenta nelle sue pareti interne solo uno strato di muscolatura liscia, che tramite movimenti peristaltici spinge verso il basso il bolo alimentare. L’esofago è separato dallo stomaco da una valvola, il cardias che comunica direttamente con lo sfintere esofageo inferiore. Quando quest’ultimo non funziona a dovere, non isola completamente il bolo arrivato nello stomaco. Di conseguenza, i succhi gastrici liberati possono risalire nella parte superiore, andando ad irritare l’esofago. Tutti i fattori che possono modificare il pH dei succhi gastrici, rendendolo ancora più acido, come alcuni tipi di cibi, il fumo e l’alcool, vanno a peggiorare i sintomi esistenti.
Rimedi contro il reflusso gastroesofageo: lo stile di vita
Ci sono una serie di consigli pratici che, se opportunamente seguiti, permettono di risolvere il problema in modo definitivo e di alleviare tutti i sintomi.
- Evitare abiti stretti. Indossare indumenti larghi aiuta a evitare compressioni. Anche l’uso di cinture può causare pressione sul cardias, al punto da innescare il rigurgito.
- Evitare di stenderti subito dopo i pasti. Aspettare almeno 20-30 minuti e non mangiare subito prima di dormire.
- Farsi aiutare dalla gravità: sollevare la testata del letto di circa 15° al punto che anche le spalle siano più sollevate ma non aggiungere più cuscini che peggiorerebbero la situazione.
- Smettere di fumare .
- Praticare tecniche di rilassamento come lo Yoga o la meditazione.
- Usare antiacidi sotto consiglio medico.
Reflusso gastroesofageo: la dieta per guarire
Non basta correggere lo stile di vita per poter risolvere il problema del rigurgito gastrico. Il ruolo dell’alimentazione è fondamentale e sono molti i cibi che possono aiutare a risolvere il problema. Abbiamo già trattato, qui, i 10 cibi da evitare, vediamo invece tutto quello che deve essere fatto a tavola per poter guarire dal reflusso gastroesofageo:
- Fare pasti poco abbondanti e frequenti. E’ importante non riempire eccessivamente lo stomaco né con cibi né con bevande per evitare che cresca eccessivamente la pressione nella cavità gastrica la quale andrebbe a dilatare troppo lo sfintere esofageo.
- Non fare attività fisica o sforzi importanti subito dopo mangiato. Meglio far passare almeno un paio d’ore per compiere gesti che contraggano molto la muscolatura addominale.
- Evitare cibi grassi o molto conditi perché diminuiscono il tono dello sfintere e rallentano lo svuotamento gastrico.
- Combattere l’obesità: raggiungere e mantenere il proprio peso forma aiuta a mantenere un equilibrio nell’apparato digerente e intestinale.
- Tenere un diario alimentare in cui vengono annotati i cibi più irritanti. Un modello di diario alimentare è disponibile qui.
- Mangiare molte fibre. Circa 40 g di fibre al giorno, suddivise tra frutta, cereali integrali e verdura. Per chi non è abituato alla fibra è consigliabile aumentare il quantitativo in modo graduale.
- Fare regolarmente attività fisica e bere 2 litri di acqua al giorno.
- Masticare liquirizia o assumerla sotto forma di compresse o tisane sia durante la giornata che prima dei pasti. Diminuire le dosi quando i sintomi tornano sotto controllo
- Tisane a base di radice di olmo, radice di altea che vanno a lenire l’intestino infiammato e allevia i sintomi dell’irritazione.
- Assumere probiotici nella propria dieta. Questi elementi favoriscono e proteggono lo sviluppo della flora intestinale, aiutando il giusto percorso del bolo alimentare.
Diagnosi di reflusso gastroesofageo: gli esami
Se anche modificando la dieta e lo stile di vita i disturbi rimangono, sarà necessaria una visita specialistica in cui il medico potrà procedere con una serie di analisi, tra cui, i più utilizzati sono:
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Bibliografia
“Prevenzione e Terapia Dietetica” – E. Del Toma
“La digestione difficile” – G. Dobrilla