Reflusso gastroesofageo: 10 alimenti da evitare
Avverti spesso un bruciore allo stomaco? Soffri di una cattiva digestione? Avverti un fastidioso rigurgito dei succhi gastrici? E’ probabile allora che tu soffra di reflusso gastroesofageo.
Esso, anche detto reflusso gastrico, è un disturbo dell’apparato digerente che insieme alle dispepsie e alla sindrome dell’intestino irritabile (IIS), rappresenta una delle più comuni condizioni da stress riscontrate nella popolazione.
Il reflusso gastroesofageo rappresenta un disturbo molto fastidioso che può portare ad avvertire dolori nella parte retrosternale, forti bruciori di stomaco e sensazione di acido in bocca, oltre che fastidiose difficoltà di deglutizione.
Le persone colpite dal reflusso possono essere di qualunque età: neonati, bambini, adulti e anziani ma, per fortuna, gli episodi sono brevi e non portano a conseguenze gravi.
I sintomi del reflusso gastrico possono essere controllati prestando attenzione a ciò che si mangia. La dieta per il reflusso gastroesofageo ha come scopo la diminuzione dell’acidità nello stomaco, in modo da neutralizzare l’effetto negativo del rigurgito.
Uno stile di vita sano, con pasti poco abbondanti e frequenti, bevendo lontano dai pasti ed evitando di fumare, possono assicurare ottimi risultati nel trattamento non farmacologico del reflusso.
Reflusso gastroesofageo: 10 alimenti da evitare.
1. Alcool
Vino e birra sono dei potenti stimolatori della secrezione acida nello stomaco, mentre i superalcolici vanno a irritare la mucosa dell’esofago, rendendola più sensibile all’acido che si è formato. E’ necessario quindi, evitare il loro consumo o ridurlo drasticamente.
2. Menta Piperita
Questa pianta può portare a un peggioramento dei sintomi del reflusso gastroesofageo, aumentando i livelli di bruciore e di acidità.
3. Caffè e tè
Come dimostrato da recenti studi, caffè e tè, a causa della presenza di caffeina, teina e altri stimolanti, possono andare a irritare la parete gastroinstestinale. Anche il caffè decaffeinato non è consigliabile in quanto ricco di elementi irritanti. L’abuso di queste sostanze è altamente sconsigliato mentre è preferibile mantenere alto lo stato di idratazione del corpo. Via libera quindi, ai classici 2 litri di acqua al giorno. Da evitare quella gassata che può andare a irritare ulteriormente le pareti intestinali
4. Cioccolato
Il cioccolato, in tutte le sue forme, aumenta la secrezione acida dello stomaco e irrita anche la parete interna della mucosa esofagea. Occorre quindi una eliminazione temporanea del cioccolato per ripristinare l’equilibrio interno dell’esofago.
5. Aglio e cipolle
Essi hanno lo stesso effetto deleterio della cioccolata e sono altamente sconsigliati soprattutto se crudi. Quando invece accompagnano pietanze cotte, allora il rischio diventa moderato, in quanto l’alta temperatura di cottura smorza le caratteristiche irritanti che li contraddistinguono. Il loro uso dev’essere fatto con molta cautela.
6. Cibi grassi (lardo, burro, dolci con panna e crema, ecc.)
I grassi e i condimenti pesanti agiscono sullo sfintere esofageo inferiore e, contemporaneamente, aumentano la secrezione acida. Inoltre rallentano lo svuotamento gastrico rendendo più difficoltosa e laboriosa la digestione.
7. Cibi acidi
Da escludersi agrumi, quindi arance, mandarini, limoni; da evitare anche pomodori e prodotti a base di pomodori. Essi vanno costantemente a mettere sotto sforza la mucosa digestiva e peggiorano il funzionamento dello sfintere esofageo.
8. Pepe, spezie ed erbe aromatiche
Pepe, prezzemolo, basilico, origano possono irritare la mucosa esofagea e peggiorare i sintomi. Rientrano quindi nella lista dei cibi “aggressivi”, di cui spesso di fa abuso (soprattutto gli uomini rispetto alle donne, come riporta uno studio disponibile qui). Di conseguenza, è necessario eliminare i condimenti con queste spezie per dare modo all’esofago di potersi contrarre e rilasciare in modo corretto.
9. Cibi in scatola
Inoltre, recenti studi hanno dimostrato come anche il rilascio di sostanze presenti nelle confezioni del cibo in scatole, come additivi alimentari, stagno può provocare un irritazione della mucosa esofagea, andando ad alterare anche il pH degli alimenti contenuti. Questo è apparso evidente soprattutto in scatolame che non prevedeva un’adeguato rivestimento interno della scatola.
10. Bibite gassate
L’anidride carbonica e gli additivi chimici presenti nelle bibite presentano una potente azione di erosione della mucosa esofagea. Se trascurate, le piccole irritazioni possono peggiorare creando ulcere che possono essere rimosse solo chirurgicamente. L’effetto aumenta se la bibita è ghiacciata o molto fredda. Lo shock termico rende la parete esofagea più sensibile al reflusso acido.
Per approfondimenti è disponibile su Amazon: La malattia da reflusso gastroesofageo di Alessandro Rugger