Saltare la colazione: giusto o sbagliato?
Quando la mattina l’ italiano medio si sveglia, ci sono almeno un paio di situazioni classiche che si riscontrano molto facilmente:
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un adulto che appena aperti gli occhi pensa già a tutte le commissioni che l’aspettano, la famiglia da organizzare, gli appuntamenti di lavoro a cui non può ritardare ecc… e quindi il livello di stress sale vertiginosamente;
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un bambino/adolescente che appena sveglio, assonnato e con lo stomaco chiuso, non ha assolutamente voglia di affrontare la giornata e si alza ciondolando lentamente per recarsi a scuola.
Entrambe queste situazioni caricaturali però, hanno in comune la conclusione tipica: i soggetti, infatti, saltano la colazione.
Le cause più frequenti sono, quindi, la mancanza di tempo, voglia, fame e sempre più spesso la colazione diviene il pasto più sottovalutato, sostituito da innumerevoli caffè presi frettolosamente da parte dell’adulto e merendine o surrogati carichi di ogni tipo di conservante e colorante, presi nei distributori delle scuole per i ragazzi.
Questa però, purtroppo, non è da considerarsi solo una cattiva abitudine consolidata nel tempo ma è una vera e propria mancanza che comporta effetti a lungo termine sullo stato nutrizionale e, di conseguenza, sul benessere del soggetto.
Cosa succede quindi, a livello pratico, quando si salta la colazione?
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Non viene aiutata la riduzione dei livelli plasmatici del colesterolo LDL (quello cattivo, responsabile dell’aterosclerosi e dell’instaurarsi di problemi cardiovascolari) che quindi, tende ad aumentare più facilmente;
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Non vengono assunti macro e micronutrienti in quantità adeguate (quindi, soprattutto i ragazzi, vanno incontro a carenze vitaminiche e minerali come A, B6, D, calcio, ferro, ecc.);
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Il potere saziante viene meno, ossia: si arriva affamati ad ora di pranzo, non riuscendo a regolare la quantità di calorie introdotte nei pasti successivi.
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Drastico peggioramento delle performance nelle prime ore della giornata, con mancanza di concentrazione, diminuzione del livello attenzionale e di comprensione durante la lettura e l’ascolto.
Molto spesso, questo pasto viene saltato anche per ragioni estetiche (soprattutto nella popolazione femminile) nella illusoria speranza di dimagrire mentre al contrario, importanti studi dimostrano come questo si associ ad un aumento del proprio BMI.
E’ consigliabile quindi, abituarsi a consumare una giusta colazione, volta a fornire al corpo la giusta dose di calorie e di energie. In questo, l’INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) fornisce delle ottime linee guida:
A prescindere dal tipo di dieta seguita (quella più accettata è il modello Mediterraneo, ma ce ne sono di svariate tipologie, altrettanto valide), la colazione deve essere fatta in modo tale da permettere l’ingresso di circa il 25% delle calorie totali giornaliere e dovrebbe contenere, principalmente:
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carboidrati (cereali, meglio se integrali in modo da migliorare, grazie alle fibre, la resistenza insulinica e la situazione intestinale; pane, frutta o altra fonte)
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proteine (latte e derivati sono la fonte più utilizzata, ma è possibile anche variare).
Una colazione completa e ricca, quindi, è ormai assodato che aiuti il benessere psicofisico e porti ad un migliore controllo della propria alimentazione nel corso della giornata. Di conseguenza, essa aiuta il corpo a gestire in modo opportuno il dispendio energetico.
Bibliografia:
– Rampesaud G.C. Pereira MA, Girard BL, Adams J, Metzl JD, Breackfast habits, nutritional status, body weight, and academic performance in children and adolescent, J Am Diet Assoc., 2005; 105(5): 743 – 60
– Nicklas TA, Reger C.Meyers L., O’Neil C, Breackfast consumption with and without vitamin-mineral supplement use favorably impacts daily nutrient intake of ninth-grade students. J Adolesc Health, 2000;27: 314-321.
http://www.inran.it
Saltare la colazione: giusto o sbagliato?
ultima modifica: 2015-02-01T18:15:33+00:00
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